II Commissione Consiliare – seduta del 14-03-18
La seduta è iniziata con la consegna ai presenti di una tabella riassuntiva della situazione attuale delle scuole comunali, con lo stato di avanzamento dei lavori, gli indici sismici (ove presenti), il numero di alunni e altri parametri.
Il sindaco Biondi ha riferito che nell’ultimo periodo ha avuto molti incontri, sia con l’Ufficio Scolastico Provinciale che con le dirigenti scolastiche delle scuole dell’infanzia e primarie, alle quali ha chiesto di dichiarare le eventuali problematiche, le disponibilità ad accorpare le scuole, l’esistenza di esigenze speciali di accessibilità e la presenza di sperimentazioni didattiche. Inoltre,
Biondi ha consultato e coinvolto altri enti nella problematica delle Scuole, primo fra tutti l’Università dell’Aquila, riguardo all’efficienza energetica dei nuovi progetti, ma soprattutto riguardo al problema di rivalutare le procedure per la verifica sismica e chiarire le migliori modalità di comunicazione al pubblico. Un nuovo procedimento standard proposto dall’Università dell’Aquila per il calcolo delle vulnerabilità delle scuole sarà applicato per la prima volta in via sperimentale alla media Dante Alighieri. Il sindaco ha citato gli altri enti con cui è in contatto: la Struttura di Missione di Giampiero Marchesi, la Struttura di Missione di Laura Galimberti, INDIRE (MIUR) e il Provveditorato alle Opere Pubbliche.
Biondi si aspetta la velocizzazione dei progetti per l’applicazione del nuovo codice appalti approvato nel decreto fiscale che introduce una procedura semplificata. Americo di Benedetto ha però ribattuto che l’accorciamento dei tempi è solo di 5 mesi su un totale di 4 anni necessari a completare il processo di costruzione di una nuova scuola, fino all’inaugurazione.
Biondi ha illustrato poi lo stato di avanzamento delle varie scuole comunali, informazioni che ai cittadini attenti erano già note. Ha segnalato la presenza di alcune criticità che consistono in realtà in problemi non affrontati: ricostruire o adeguare, delocalizzare o conservare le aree, accorpare o mantenere la prossimità, migliorare la viabilità o insediare comunque, espropriare aree o rimanere nei lotti già occupati.
Tutto ciò che Biondi chiama “criticità” appare chiaramente come una carenza di scelte, di linee guida e di indicazioni portanti nella programmazione dell’assetto generale delle Scuole Comunali Aquilane.
Il sindaco Biondi ha ammesso che ci sono ritardi nel settore Ricostruzione Pubblica, anche perché è stato molto penalizzato dalla mancanza di personale; tuttora l’ufficio non ha un Dirigente e ha ben tre assenti per vari motivi personali. Si prevede di utilizzare come supporto il protocollo di Assistenza Tecnica della Regione che permetterà di acquisire personale a tempo determinato per tre anni in seguito a reclutamento pubblico.
Alcuni dirigenti scolastici presenti prendono la parola richiedendo attenzione per le scuole di loro competenza.
Il consigliere Giustino Masciocco mette in evidenza che al momento siamo di fronte a un rapporto sullo “stato dell’arte” ma non abbiamo una vera programmazione. Chiede al Sindaco di prendersi le sue responsabilità e di fare le scelte che permetteranno poi di realizzare il piano scuole. Un punto essenziale è se mantenere le direzioni didattiche o passare a gli istituti comprensivi, scelta che nei vari quartieri potrebbe fare molta differenza.
Qui il sindaco Biondi tenta di accollare alla II Commissione Consiliare, qui riunita, la responsabilità di fare scelte e proposte, ma gli viene risposto che anche l’amministrazione e il consiglio comunale stesso devono dare delle indicazioni e linee guida.
Incalzato su i criteri e le scelte che guideranno la programmazione, il Sindaco afferma che il criterio di priorità per lui è il mandare avanti le situazioni meno critiche e più facilmente realizzabili: in pratica quelle già avviate. Verso la fine della riunione l’intervento del consigliere Angelo Mancini lo riporta alla realtà e lo costringe a rendersi conto che l’amministrazione ha il dovere di fare delle scelte in grande sulla città, con uno sguardo complessivo. Si tratta di decidere ad esempio se posizionare le scuole medie in centro o in periferia, in quanti poli distribuirle, se scegliere gli istituti comprensivi o le direzioni didattiche, quali quartieri della città dovranno essere stimolati a rinascere con l’insediamento di scuole e quali quartiere invece saranno meno valorizzati.
In sostanza si tratta di avere una “idea” di città che al momento non è comparsa.
Il consigliere Stefano Palumbo si unisce a questa richiesta, afferma che per programmare con competenza ci vogliono dati sulla distribuzione di popolazione e la crescita della città. Chiede di stabilire un limite massimo di tempo per presentare un Piano che fissi la destinazione delle varie scuole nelle zone della città. Data l’importanza e la gravosità dell’impegno propone che un dipendente dell’ufficio comunale sia dedicato esclusivamente a questo.
Il presidente della Commissione Raffaele Daniele chiude la seduta determinando di istituire una sotto-commissione che si dedichi a lavorare al programma e a delle priorità precise per le azioni necessarie per le Scuole Comunali. Secondariamente, chiede ad ogni membro della presente Commissione di inviare le proprie considerazioni e la propria scala di priorità. Queste saranno confrontate con le proposte dell’Amministrazione nella prossima seduta, aggiornata a 15 giorni. Il Sindaco però dichiara che sarà disponibile solo dopo la chiusura del bilancio, quindi a data da destinarsi.
A conclusione, il commento finale di Carla Cimoroni è molto amaro: è palese che al momento non esiste ancora un crono-programma, e questo disattende la delibera approvata dal Comune in cui si era deciso il termine di fine febbraio per presentarlo. Ipoteticamente tale inadempienza potrebbe anche essere impugnata per azioni legali.
Il futuro delle scuole Aquilane è ancora tutto da stabilire. Molti spunti positivi sono stati offerti oggi in Commissione e ci auguriamo che non siano caduti nel vuoto, ma possano essere di stimolo per non perdere di vista un problema essenziale e identitario per la nostra città.