RIEPILOGO SITUAZIONE SCUOLE AQUILANE e PROPOSTA PER OTTIMIZZARE TEMPI E COSTI.

A seguito del terremoto del 6 aprile 2009, le strutture scolastiche ricomprese nel cratere dei territori coinvolti furono classificate al pari di tutti gli altri edifici esistenti, in base ai danni verificati con sopralluoghi speditivi.

Nell’ambito del Comune dell’Aquila, 21 scuole con danni strutturali gravi visibili furono classificate E e furono ricollocate in Moduli Provvisori a Uso Scolastico (MUSP)  – per inciso, nessuno di questi edifici scolastici E a oggi è stato ancora ricostruito – mentre altre 23 strutture a uso scolastico ebbero per lo più esito di danno di tipo B (ovvero temporaneamente inagibili con danneggiamenti considerabili non strutturali e riparabili con manutenzione ordinaria ed eventuali rafforzamenti locali).

 

Gli interventi di ripristino delle 23 strutture classificate B furono affidati al Presidente della Regione Abruzzo e al Provveditorato ai LLPP in qualità di soggetto attuatore1, ed  eseguiti tra luglio e ottobre 2009 nell’interesse prioritario di riavvio delle attività scolastiche in tempi utili per l’anno scolastico 2009-2010, con procedure emergenziali. L’esecuzione dei lavori seguì le medesime direttive delle abitazioni private con esito di danno di tipo B e C (OPCM 3779/2009), senza alcuna distinzione di classe d’uso degli edifici, pur essendo quelli scolastici edifici “rilevanti” (in base alle NTC2008 nonché l’OPCM 3274/2003). In tal senso, essi furono oggetto di interventi di mera riparazione dei danni e di rafforzamento locale, restando tuttavia privi di opere di miglioramento e/o di adeguamento sismico. Non furono neppure eseguite le verifiche di vulnerabilità sismica pre e post intervento, come peraltro indicato dalla normativa in caso di interventi non strutturali, quindi non fu resa disponibile una valutazione oggettiva di incremento della sicurezza sismica delle strutture rispetto alla loro condizione pre-sisma e pre-intervento2.

 

Nel 2013-14 la Provincia ha provveduto all’obbligo delle verifiche di vulnerabilità sismica come previsto da OPCM 3274/2003 sugli edifici scolastici di sua competenza (scuole di istruzione superiore) i cui risultati, resi noti alla cittadinanza solo in seguito a ricorso ad accesso agli atti, hanno evidenziato livelli di sicurezza estremamente bassi compresi tra 0,17 e 0,31 (posto pari ad 1 il valore indicante un completo adeguamento).

I previsti  interventi di miglioramento e/o adeguamento degli edifici sono stati inseriti nella prevista programmazione triennale per un costo complessivo di circa 70 milioni di euro, ma per nessuno di essi la Provincia ha avviato la fase di progettazione esecutiva.

 

Nessuna delle scuole comunali è stata sottoposta ad alcuna verifica di vulnerabilità sismica a tutt’oggi.

 

 

CONTESTO ED EVOLUZIONI NORMATIVE

 

Premesso che già il D.Lgs 39 convertito in Legge 77 in data 24 giugno 2009, all’art. 11 introduceva già indirizzo di mitigazione del rischio sismico, fu a partire dal novembre 2010, ovvero a ripristino delle scuole ormai completato, che furono emesse normative e Linee Guida attuative che prevedevano indicazioni e criteri puntuali:

OPCM 3907/2010 che, al fine di disciplinare i contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico previsti dal su citato art. 11, stabilisce che l’adozione di rafforzamenti locali (ovvero interventi di pari portata a quelli realizzati per il ripristino delle scuole aquilane) sia valutata e applicata a condizione di assenza di carenze gravi, definite tali secondo l’allegato 5 alla stessa ordinanza3 (artt. 9 comma 3 e 11 comma 2)

 

– gli stessi criteri di scelta di intervento sono richiamati nelle Linee Guida della ReLuis elaborate per il Progetto Scuole d’Abruzzo – Il Futuro in Sicurezza4. A tale progetto derivante dal Decreto del Commissario per la Ricostruzione n. 89/2011 sono state affiancate le “Linee Guida per la Redazione degli Elaborati Tecnici ed economici” elaborate dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere” (USRC) che per competenza di azione esclude espressamente gli interventi ricadenti nel territorio del Comune dell’Aquila. Quest’ultime, a differenza di quanto adottato nella predisposizione ed esecuzione dei ripristini effettuati nel 2009 sulle scuole aquilane, contemplano puntualmente alcuni criteri di mitigazione del rischio sismico stabilendo che Per tutti gli edifici oggetto di finanziamento deve essere perseguito l’adeguamento sismico, laddove possibile, trattandosi di edifici di tipo rilevante ai sensi dell’O.P.C.M. n 3274 del 20 Marzo 2003”  e che “Nel caso in cui vengano eseguiti interventi di miglioramento sismico, essi devono consentire il raggiungimento di un indicatore di rischio sismico almeno pari a 0.65, calcolato secondo quanto riportato dalle norme tecniche vigenti” nonché indicando tutti i casi in cui è ammessa la procedura di sostituzione edilizie5.

 

N.B.: Un recentissimo decreto emesso dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione del Comune dell’Aquila (USRA; decreto n. 7/dicembre 2016)6 ha implicitamente riconosciuto che gli interventi operati sui fabbricati classificati B e C non hanno tenuto conto delle indicazioni normative sulla mitigazione del rischio sismico e del necessario ottenimento di un miglioramento minimo, limitatamente alle abitazioni private non ancora ripristinate, ha disposto un innalzamento dei contributi e la conseguente rimodulazione dei lavori da effettuare. Ciò, seppure indirettamente e con notevole ritardo, sancisce l’inadeguatezza degli interventi realizzati finora sulle strutture classificate B e C a seguito del terremoto del 2009, e tenuta conto la classificazione degli edifici scolatici come rilevanti, dovrebbe far scaturire un immediato ripensamento di quanto fatto a suo tempo per il loro ripristino e la programmazione di interventi adeguati immediati.

 

 

La Regione Abruzzo ha annunciato una campagna di verifiche di vulnerabilità con un’ipotesi di spesa di 30 milioni di Euro (con mutuo bancario)7. In nome della standardizzazione del metodo si vorrebbero ripetere le verifiche anche là dove sono state già effettuate.

La nostra proposta alle amministrazioni locali è invece di attivare una procedura  di preselezione delle scuole: distinguendo quelle da portare a sostituzione edilizia e quelle sulle quali invece è tecnicamente ipotizzabile o il miglioramento sismico – con l’accortezza di innalzare la soglia minima di miglioramento allo 0,8 – o l’adeguamento sismico, utilizzando i parametri e i criteri già indicati sulle varie linee guida già redatte e normativamente già adottate (in particolare quelle elaborata dall’ USRC).

Questo permetterebbe di procedere alle verifiche di vulnerabilità solo sugli edifici scolastici ricadenti nelle categorie di migliorabili o adeguabili (nel caso di strutture sulle quali è stata già effettuata verifica, qualora escluse le condizioni per la sostituzione edilizia, procedere con perizia degli studi di verifica di vulnerabilità già fatti, prima o anziché prevedere un secondo studio) e quindi potrebbero abbattere notevolmente i tempi e anche le spese.

Dal punto di vista pratico, va da sé che alle amministrazioni dovrebbe essere concesso:

  • di predisporre sistemazioni temporanee immediate per le scuole individuate come da sostituire e ricostruire ex novo;
  • di beneficiare di apposite finestre di finanziamento anche per la progettazione esecutiva degli interventi.

 

 

 

 

Comitato Scuole Sicure L’Aquila

 

 

 

NOTE

1Art. 4, L.77 del 24 giugno 2009

 

2Vedi allegate OPCM 3779 e Linee guida per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, tamponature e partizioni

 

3 OPCM 3907/2010 Allegato 5


 

 

4Linee Guida ReLUIS per il Progetto Scuole d’Abruzzo

 Gli interventi su edifici esistenti previsti dalla normativa nazionale vigente (D.M. 14 gennaio 2008 ed allegata Circolare n. 617) sono riportati al punto 8.4 e sono:

– adeguamento

– miglioramento

– intervento locale.

In funzione del livello di danno dovuto al sisma e delle caratteristiche di ciascuna struttura, sarà possibile, nell’ambito del progetto Scuole d’Abruzzo, optare per una delle suddette tre tipologie di intervento. Esaminandole a partire da quella che può essere progettata senza l’obbligo di effettuare la verifica globale dell’edificio, e cioè l’intervento locale, questa è stata la tipologia tipicamente adottata nella ricostruzione cosiddetta “leggera” degli immobili privati con esito di agibilità B e C. Un utile riferimento tecnico per la progettazione di tale tipologia di interventi può essere la O.P.C.M. 3779 con i relativi Indirizzi; nell’ambito della sua attività che ha condotto e tuttora conduce dopo il sisma dì l’Aquila, ReLUIS ha sviluppato le “LINEE GUIDA PER LA RIPARAZIONE E IL RAFFORZAMENTO DI ELEMENTI STRUTTURALI, TAMPONATURE E PARTIZIONI” a cui qui si rimanda per un eventuale approfondimento sulle possibili soluzioni di intervento locale per edifici in muratura e cemento armato, inclusi i criteri di progetto e di calcolo nonché le modalità esecutive. Affinchè si possa progettare e realizzare un intervento locale, si raccomanda di verificare preventivamente la non sussistenza di carenze gravi di cui al comma 3 dell’art. 9 ed al comma 2 dell’art. 11 della O.P.C.M. 3907.

 

5Si veda allegate “Linee guida per la redazione degli elaborati tecnici ed economici relativi agli interventi indicati nell’allegato al d.c.d. n. 89/2011”,  Parte Prima – Documentazione Tecnica, Tipologia di intervento

 

6Decreto USRA n. 7/2016

 

7 http://www.regione.abruzzo.it/content/scuole-dalfonso-ai-sindaci-subito-un-piano-di-verifiche-vulnerabilit%C3%A0

SCUOLE; D’ALFONSO AI SINDACI: SUBITO UN PIANO DI VERIFICHE VULNERABILITÀ

26 GENNAIO 2017

(Regflash) L’Aquila, 26 gen – Garantire il diritto alla formazione scolastica e nello stesso tempo avviare un piano di verifica del patrimonio edilizio scolastico per assicurare l’esercizio in piena sicurezza di un servizio pubblico quale quello dell’istruzione.

Con questo imperativo – determinato all’esito della riunione di ieri che si è tenuta nella Prefettura dell’Aquila – il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso ha rivolto ai sindaci l’invito di fornire alla Regione un quadro della situazione degli edifici scolastici relativamente alla loro vulnerabilità nel caso di un evento sismico.

La riunione si è tenuta questa mattina a Palazzo Silone; presenti, oltre ai sindaci, il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, i prefetti dell’Aquila, Giuseppe Linardi e di Teramo, Graziella Patrizi, il consigliere reginale Pierpaolo Pietrucci, l’assessore Silvio Palucci, il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, il presidente della provincia dell’Aquila, Antonio De Crescentiis.

Come ha spiegato lo stesso D’Alfonso, questi incontri, a cui ne seguiranno di altri, si sono resi necessari dopo che la Commissione Grandi Rischi, con un comunicato diramato dalla Protezione Civile Nazionale il 20 gennaio scorso, ha dichiarato che “ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza sismica sia in esaurimento”.

Non appena sarà completata l’anagrafe degli edifici scolastici che a parere dei sindaci dovranno essere oggetto di ulteriori verifiche di sicurezza,  così come richiesto dal Presidente della Regione anche nella sua veste di vice Commissario di Governo per la Ricostruzione, si procederà ad avviare una scrupolosa verifica, mettendo in campo squadre di tecnici qualificati che saranno composte ricorrendo a professionalità sia locali che nazionali: “in proposito chiederemo il coinvolgimento di Palazzo Chigi e della Protezione Civile”.

Le nuove verifiche saranno utili per determinare il livello esatto di resistenza sismica di ciascun edificio attraverso test e prove di carico che non lasceranno spazi a interpretazioni soggettive, ma che saranno strettamente legate a dati e numeri.

D’Alfonso ha detto che le squadre saranno operative non appena si avrà esatta contezza della consistenza numerica degli edifici da verificare: “in relazione a questo vaglieremo i carichi di lavoro e metteremo subito in azione le squadre”.

I fondi da utilizzare per la verifica saranno resi disponibili grazie ad un mutuo che la Regione si accinge a stipulare.

“Puntiamo a demitizzare il valore del comunicato della CGR”, ha concluso D’Alfonso, “mettendo in campo la diligenza degli amministratori locali”. (Regflash) GIZZI/170126/coll/tecn/Chiarizia

 

 

 

 

RIEPILOGO SITUAZIONE SCUOLE AQUILANE e PROPOSTA PER OTTIMIZZARE TEMPI E COSTI.

 

A seguito del terremoto del 6 aprile 2009, le strutture scolastiche ricomprese nel cratere dei territori coinvolti furono classificate al pari di tutti gli altri edifici esistenti, in base ai danni verificati con sopralluoghi speditivi.

Nell’ambito del Comune dell’Aquila, 21 scuole con danni strutturali gravi visibili furono classificate E e furono ricollocate in Moduli Provvisori a Uso Scolastico (MUSP)  – per inciso, nessuno di questi edifici scolastici E a oggi è stato ancora ricostruito – mentre altre 23 strutture a uso scolastico ebbero per lo più esito di danno di tipo B (ovvero temporaneamente inagibili con danneggiamenti considerabili non strutturali e riparabili con manutenzione ordinaria ed eventuali rafforzamenti locali).

 

Gli interventi di ripristino delle 23 strutture classificate B furono affidati al Presidente della Regione Abruzzo e al Provveditorato ai LLPP in qualità di soggetto attuatore1, ed  eseguiti tra luglio e ottobre 2009 nell’interesse prioritario di riavvio delle attività scolastiche in tempi utili per l’anno scolastico 2009-2010, con procedure emergenziali. L’esecuzione dei lavori seguì le medesime direttive delle abitazioni private con esito di danno di tipo B e C (OPCM 3779/2009), senza alcuna distinzione di classe d’uso degli edifici, pur essendo quelli scolastici edifici “rilevanti” (in base alle NTC2008 nonché l’OPCM 3274/2003). In tal senso, essi furono oggetto di interventi di mera riparazione dei danni e di rafforzamento locale, restando tuttavia privi di opere di miglioramento e/o di adeguamento sismico. Non furono neppure eseguite le verifiche di vulnerabilità sismica pre e post intervento, come peraltro indicato dalla normativa in caso di interventi non strutturali, quindi non fu resa disponibile una valutazione oggettiva di incremento della sicurezza sismica delle strutture rispetto alla loro condizione pre-sisma e pre-intervento2.

 

Nel 2013-14 la Provincia ha provveduto all’obbligo delle verifiche di vulnerabilità sismica come previsto da OPCM 3274/2003 sugli edifici scolastici di sua competenza (scuole di istruzione superiore) i cui risultati, resi noti alla cittadinanza solo in seguito a ricorso ad accesso agli atti, hanno evidenziato livelli di sicurezza estremamente bassi compresi tra 0,17 e 0,31 (posto pari ad 1 il valore indicante un completo adeguamento).

I previsti  interventi di miglioramento e/o adeguamento degli edifici sono stati inseriti nella prevista programmazione triennale per un costo complessivo di circa 70 milioni di euro, ma per nessuno di essi la Provincia ha avviato la fase di progettazione esecutiva.

 

Nessuna delle scuole comunali è stata sottoposta ad alcuna verifica di vulnerabilità sismica a tutt’oggi.

 

 

CONTESTO ED EVOLUZIONI NORMATIVE

 

Premesso che già il D.Lgs 39 convertito in Legge 77 in data 24 giugno 2009, all’art. 11 introduceva già indirizzo di mitigazione del rischio sismico, fu a partire dal novembre 2010, ovvero a ripristino delle scuole ormai completato, che furono emesse normative e Linee Guida attuative che prevedevano indicazioni e criteri puntuali:

OPCM 3907/2010 che, al fine di disciplinare i contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico previsti dal su citato art. 11, stabilisce che l’adozione di rafforzamenti locali (ovvero interventi di pari portata a quelli realizzati per il ripristino delle scuole aquilane) sia valutata e applicata a condizione di assenza di carenze gravi, definite tali secondo l’allegato 5 alla stessa ordinanza3 (artt. 9 comma 3 e 11 comma 2)

 

– gli stessi criteri di scelta di intervento sono richiamati nelle Linee Guida della ReLuis elaborate per il Progetto Scuole d’Abruzzo – Il Futuro in Sicurezza4. A tale progetto derivante dal Decreto del Commissario per la Ricostruzione n. 89/2011 sono state affiancate le “Linee Guida per la Redazione degli Elaborati Tecnici ed economici” elaborate dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere” (USRC) che per competenza di azione esclude espressamente gli interventi ricadenti nel territorio del Comune dell’Aquila. Quest’ultime, a differenza di quanto adottato nella predisposizione ed esecuzione dei ripristini effettuati nel 2009 sulle scuole aquilane, contemplano puntualmente alcuni criteri di mitigazione del rischio sismico stabilendo che Per tutti gli edifici oggetto di finanziamento deve essere perseguito l’adeguamento sismico, laddove possibile, trattandosi di edifici di tipo rilevante ai sensi dell’O.P.C.M. n 3274 del 20 Marzo 2003”  e che “Nel caso in cui vengano eseguiti interventi di miglioramento sismico, essi devono consentire il raggiungimento di un indicatore di rischio sismico almeno pari a 0.65, calcolato secondo quanto riportato dalle norme tecniche vigenti” nonché indicando tutti i casi in cui è ammessa la procedura di sostituzione edilizie5.

 

N.B.: Un recentissimo decreto emesso dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione del Comune dell’Aquila (USRA; decreto n. 7/dicembre 2016)6 ha implicitamente riconosciuto che gli interventi operati sui fabbricati classificati B e C non hanno tenuto conto delle indicazioni normative sulla mitigazione del rischio sismico e del necessario ottenimento di un miglioramento minimo, limitatamente alle abitazioni private non ancora ripristinate, ha disposto un innalzamento dei contributi e la conseguente rimodulazione dei lavori da effettuare. Ciò, seppure indirettamente e con notevole ritardo, sancisce l’inadeguatezza degli interventi realizzati finora sulle strutture classificate B e C a seguito del terremoto del 2009, e tenuta conto la classificazione degli edifici scolatici come rilevanti, dovrebbe far scaturire un immediato ripensamento di quanto fatto a suo tempo per il loro ripristino e la programmazione di interventi adeguati immediati.

 

 

La Regione Abruzzo ha annunciato una campagna di verifiche di vulnerabilità con un’ipotesi di spesa di 30 milioni di Euro (con mutuo bancario)7. In nome della standardizzazione del metodo si vorrebbero ripetere le verifiche anche là dove sono state già effettuate.

La nostra proposta alle amministrazioni locali è invece di attivare una procedura  di preselezione delle scuole: distinguendo quelle da portare a sostituzione edilizia e quelle sulle quali invece è tecnicamente ipotizzabile o il miglioramento sismico – con l’accortezza di innalzare la soglia minima di miglioramento allo 0,8 – o l’adeguamento sismico, utilizzando i parametri e i criteri già indicati sulle varie linee guida già redatte e normativamente già adottate (in particolare quelle elaborata dall’ USRC).

Questo permetterebbe di procedere alle verifiche di vulnerabilità solo sugli edifici scolastici ricadenti nelle categorie di migliorabili o adeguabili (nel caso di strutture sulle quali è stata già effettuata verifica, qualora escluse le condizioni per la sostituzione edilizia, procedere con perizia degli studi di verifica di vulnerabilità già fatti, prima o anziché prevedere un secondo studio) e quindi potrebbero abbattere notevolmente i tempi e anche le spese.

Dal punto di vista pratico, va da sé che alle amministrazioni dovrebbe essere concesso:

  • di predisporre sistemazioni temporanee immediate per le scuole individuate come da sostituire e ricostruire ex novo;
  • di beneficiare di apposite finestre di finanziamento anche per la progettazione esecutiva degli interventi.

 

 

 

 

Comitato Scuole Sicure L’Aquila

 

 

 

NOTE

1Art. 4, L.77 del 24 giugno 2009

 

2Vedi allegate OPCM 3779 e Linee guida per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, tamponature e partizioni

 

3 OPCM 3907/2010 Allegato 5


 

 

4Linee Guida ReLUIS per il Progetto Scuole d’Abruzzo

 Gli interventi su edifici esistenti previsti dalla normativa nazionale vigente (D.M. 14 gennaio 2008 ed allegata Circolare n. 617) sono riportati al punto 8.4 e sono:

– adeguamento

– miglioramento

– intervento locale.

In funzione del livello di danno dovuto al sisma e delle caratteristiche di ciascuna struttura, sarà possibile, nell’ambito del progetto Scuole d’Abruzzo, optare per una delle suddette tre tipologie di intervento. Esaminandole a partire da quella che può essere progettata senza l’obbligo di effettuare la verifica globale dell’edificio, e cioè l’intervento locale, questa è stata la tipologia tipicamente adottata nella ricostruzione cosiddetta “leggera” degli immobili privati con esito di agibilità B e C. Un utile riferimento tecnico per la progettazione di tale tipologia di interventi può essere la O.P.C.M. 3779 con i relativi Indirizzi; nell’ambito della sua attività che ha condotto e tuttora conduce dopo il sisma dì l’Aquila, ReLUIS ha sviluppato le “LINEE GUIDA PER LA RIPARAZIONE E IL RAFFORZAMENTO DI ELEMENTI STRUTTURALI, TAMPONATURE E PARTIZIONI” a cui qui si rimanda per un eventuale approfondimento sulle possibili soluzioni di intervento locale per edifici in muratura e cemento armato, inclusi i criteri di progetto e di calcolo nonché le modalità esecutive. Affinchè si possa progettare e realizzare un intervento locale, si raccomanda di verificare preventivamente la non sussistenza di carenze gravi di cui al comma 3 dell’art. 9 ed al comma 2 dell’art. 11 della O.P.C.M. 3907.

 

5Si veda allegate “Linee guida per la redazione degli elaborati tecnici ed economici relativi agli interventi indicati nell’allegato al d.c.d. n. 89/2011”,  Parte Prima – Documentazione Tecnica, Tipologia di intervento

 

6Decreto USRA n. 7/2016

 

7 http://www.regione.abruzzo.it/content/scuole-dalfonso-ai-sindaci-subito-un-piano-di-verifiche-vulnerabilit%C3%A0

SCUOLE; D’ALFONSO AI SINDACI: SUBITO UN PIANO DI VERIFICHE VULNERABILITÀ

26 GENNAIO 2017

(Regflash) L’Aquila, 26 gen – Garantire il diritto alla formazione scolastica e nello stesso tempo avviare un piano di verifica del patrimonio edilizio scolastico per assicurare l’esercizio in piena sicurezza di un servizio pubblico quale quello dell’istruzione.

Con questo imperativo – determinato all’esito della riunione di ieri che si è tenuta nella Prefettura dell’Aquila – il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso ha rivolto ai sindaci l’invito di fornire alla Regione un quadro della situazione degli edifici scolastici relativamente alla loro vulnerabilità nel caso di un evento sismico.

La riunione si è tenuta questa mattina a Palazzo Silone; presenti, oltre ai sindaci, il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, i prefetti dell’Aquila, Giuseppe Linardi e di Teramo, Graziella Patrizi, il consigliere reginale Pierpaolo Pietrucci, l’assessore Silvio Palucci, il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, il presidente della provincia dell’Aquila, Antonio De Crescentiis.

Come ha spiegato lo stesso D’Alfonso, questi incontri, a cui ne seguiranno di altri, si sono resi necessari dopo che la Commissione Grandi Rischi, con un comunicato diramato dalla Protezione Civile Nazionale il 20 gennaio scorso, ha dichiarato che “ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza sismica sia in esaurimento”.

Non appena sarà completata l’anagrafe degli edifici scolastici che a parere dei sindaci dovranno essere oggetto di ulteriori verifiche di sicurezza,  così come richiesto dal Presidente della Regione anche nella sua veste di vice Commissario di Governo per la Ricostruzione, si procederà ad avviare una scrupolosa verifica, mettendo in campo squadre di tecnici qualificati che saranno composte ricorrendo a professionalità sia locali che nazionali: “in proposito chiederemo il coinvolgimento di Palazzo Chigi e della Protezione Civile”.

Le nuove verifiche saranno utili per determinare il livello esatto di resistenza sismica di ciascun edificio attraverso test e prove di carico che non lasceranno spazi a interpretazioni soggettive, ma che saranno strettamente legate a dati e numeri.

D’Alfonso ha detto che le squadre saranno operative non appena si avrà esatta contezza della consistenza numerica degli edifici da verificare: “in relazione a questo vaglieremo i carichi di lavoro e metteremo subito in azione le squadre”.

I fondi da utilizzare per la verifica saranno resi disponibili grazie ad un mutuo che la Regione si accinge a stipulare.

“Puntiamo a demitizzare il valore del comunicato della CGR”, ha concluso D’Alfonso, “mettendo in campo la diligenza degli amministratori locali”. (Regflash) GIZZI/170126/coll/tecn/Chiarizia