Tavolo Scuole, fare il punto
Ecco il nostro appello, condiviso oggi durante l’incontro ancora in corso.
Il Tavolo che abbiamo voluto ricreare qui oggi è in realtà un’idea del Sindaco Biondi.
Un’idea che ai primi di luglio ci era sembrato un concreto segnale di buone intenzioni, quando fu convocato la prima volta. Durante gli scorsi mesi abbiamo più volte richiesto che venisse convocato nuovamente perché il “lavoro intenso” annunciato dal Sindaco stesso proseguisse, ma purtroppo non abbiamo avuto mai risposta.
In quella prima convocazione l’argomento urgente era la ricerca di una soluzione per il Liceo Cotugno con un occhio di attenzione ai risultati delle verifiche di vulnerabilità sulle prime 10 scuole comunali, che erano previste per la fine del mese di agosto e che avrebbero potuto comportare altre emergenze.
La programmazione e la pianificazione della soluzione generale di ottenere che tutte le sedi scolastiche cittadine siano sicure fu in quella sede rimandata a un momento successivo.
La soluzione emergenziale e “assolutamente provvisoria” per gli studenti del Cotugno è arrivata a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, dal Presidente Caruso nel frattempo eletto e insediato: la famigerata soluzione “spezzatino” prospettata come temporanea in attesa dei lavori sullo stabile della ex Optimes.
A fronte della soluzione di redistribuzione degli studenti del Cotugno nelle altre scuole del Polo di Colle Sapone, il cui livello di sicurezza sismica è tutt’altro che confortante, si era chiesto che almeno si provvedesse a elaborare piani di emergenza ad hoc.
Il polo di Colle Sapone conta oggi più di 5000 studenti, tra cui quelli della scuola media Alighieri, in una situazione di viabilità che già in condizioni normali presenta enormi difficoltà. Le scuole del Polo non sono coordinate e preparate con un piano di evacuazione generale. In caso di emergenza, oltre 5000 studenti con le rispettive famiglie, nonché docenti e personale, sarebbero costretti a una situazione di totale improvvisazione. Lo sappiamo noi, siamo sicuri ne siano consapevoli anche gli amministratori, e non ci spieghiamo perché a due mesi dall’inizio dell’anno scolastico non ci sia ancora una soluzione, né traccia di elaborazioni in corso.
A oggi la situazione è che: delle verifiche di vulnerabilità sulle prime 10 scuole comunali non si hanno notizie di esito; la verifica di vulnerabilità sulla ex Optimes, propedeutica ai necessari lavori per destinarla a sede scolastica, non è stata neppure avviata.
Nel frattempo: sono stati annunciati stanziamenti che comprendono oltre 6milioni per la sede del Cotugno; è stato prodotto un atto di indirizzo dalla Regione per l’utilizzo della ex Optimes.
Ma, a fine ottobre, la stampa annuncia che il Presidente della Provincia ha un nuovo obbiettivo: rendere sicura entro un anno l’originaria sede di Pettino. Altrove, però, lo stesso Ente annuncia che per la sostituzione edilizia dell’Ipsiasar, per la quale altrettanto certo sembra essere lo stanziamento di 7milioni circa, potrebbero essere pronti progettazione e bando entro il 2019.
Quanto accaduto nel 2009 con il terremoto del 6 aprile sembra lontano se ripensato alla luce della consapevolezza sviluppata da molti cittadini e anche dalle conoscenze che, volenti o nolenti, abbiamo dovuto acquisire.
Sappiamo che le strutture scolastiche che ospitano i nostri figli non sono sicure,
sappiamo cosa può accadere alle strutture non sicure in caso di terremoto,
sappiamo che tempi richiede una qualsiasi opera pubblica,
sappiamo quanto tempo è sufficiente per portare a termine uno studio di vulnerabilità anche il più accurato,
sappiamo che a quest’ora avremmo potuto avere molte delle scuole da ricostruire già pronte,
sappiamo anche che il problema è complesso e che richiede oltre a finanziamenti adeguati anche tempo,
ma quello che sappiamo ancora meglio è che continua a mancare il senso di priorità e la certezza della volontà politica di risolvere veramente.
Chiediamo:
che le amministrazioni avviino la programmazione e pianificazione della messa in sicurezza di tutte le scuole cittadine,
che gli enti siano in grado di accedere a tutte le finestre di finanziamento che il governo mette a disposizione a fronte di progetti e pianificazioni concrete,
che la ricostruzione post-sisma delle scuole parta finalmente e mantenga un congruo ritmo,
che il destino dei siti che fino al 2009 erano scolastici, e dove oggi ci sono ancora le sedi scolastiche così come il terremoto le ha lasciate, venga considerato mettendo in primo piano l’esigenza del rinnovamento dell’edilizia scolastica attuale.
Nel 2009 non abbiamo monitorato abbastanza l’operato di ripristino delle scuole, e stiamo scontando una fiducia mal riposta.
L’incontro di questa sera, per il quale abbiamo convocato le stesse figure istituzionali e tecniche convocate a luglio dal Sindaco, ha lo scopo di fare il punto dell’attuale situazione mettendo a confronto tutte le posizioni, onde evitare ancora notizie poco chiare, contrastanti, contraddittorie, che lasciano la pessima sensazione di promesse di cui non ci si preoccupa che si trasformino in azioni concrete, in tempi e con modalità adeguati all’importanza del problema.