Non solo dati planimetrici per valutare e decidere degli studenti del Cotugno e non soltanto.
Le ultime notizie riportate dalla stampa riferiscono che il neo Presidente della Provincia Angelo Caruso, in concerto con il Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e il capo della Struttura Tecnica di Missione Giampiero Marchesi, intenda risolvere la sistemazione degli studenti dell’IIS Cotugno con una ridistribuzione degli stessi negli altri edifici scolastici del Polo di Colle Sapone, ovvero IIS A. D’Aosta, IIS Colecchi e IIS Bafile.
Per lunedì 7 agosto è prevista l’ufficializzazione della decisione, dopo aver raccolto tutte le informazioni utili, in termini di aule libere e spazi utili nei vari istituti.
Riteniamo da parte nostra doveroso ricordare agli amministratori e ai funzionari competenti nella decisione, alcuni elementi di conoscenza degli istituti superiori aquilani, sollecitandoli a considerarli prioritari ai dati puramente planimetrici:
- Gli indici di vulnerabilità degli edifici attualmente ospitanti le scuole superiori del polo di Colle Sapone, nello specifico IIS D’Aosta 0,17, Istituti Bafile e Colecchi 0,31. Tutti indici oggettivamente lontani da quelli di effettiva sicurezza;
- Il dato sull’”esposizione”, che è tra i parametri concorrenti alla valutazione di vulnerabilità sismica degli edifici , ovvero il “Numero di persone mediamente presenti durante la fruizione ordinaria dell’edificio” incide in maniera direttamente proporzionale sull’indicatore di rischio: il rischio aumenta all’aumentare del numero di persone;
- I valori medi di resistenza a compressione del cemento, riportati sugli studi di vulnerabilità effettuati nel 2013/2014 sulle sedi degli attuali Istituti di scuole superiori aquilane, risultano in molti casi al di sotto dei parametri dati dalle vigenti normative, tali da dettare un esito negativo ai collaudi statici delle strutture se questi venissero fatti oggi. Le indicazioni normative vigenti ritengono valori di resistenza non accettabili per le parti strutturali quelli inferiori a 16 N/mm2, di contro sono diversi i corpi di fabbrica delle nostre scuole a presentare valori al di sotto anche in maniera significativa;
- I piani di evacuazione adottati fino ad oggi negli istituti presentano criticità, e la valutazione di opportunità di un aumento di popolazione scolastica non può prescindere dalla possibilità di rimodulare i piani di sicurezza e verificarne l’efficacia, tanto più che l’eventuale responsabilità dei piani di sicurezza dei singoli istituti graverebbe sui Dirigenti Scolastici (e non sugli stessi enti che prenderanno la decisione). Oltretutto l’IIS Bafile-Muzi è privo di certificazione antincendio e di certificato di agibilità post lavori di creazione degli spazi che dal 2014 ospita il Liceo Artistico.
- La concentrazione di popolazione studentesca nel polo, già a prescindere dall’eventuale incremento di studenti, necessita dell’organizzazione di una logistica di emergenza. Tutti gli eventi sismici significativi verificati fino ad oggi hanno trovato fortunosamente le scuole chiuse, e non si è mai verificato cosa potrebbe accadere invece nel caso in cui un sisma avvenisse in pieno orario scolastico. Un ulteriore sovraccarico della zona, dovrebbe a maggior ragione contemplare un piano di evacuazione ad hoc per l’intero Polo Scolastico.
Quest’ultima considerazione, vale anche nella valutazione di quello che è stato il comportamento delle strutture scolastiche in occasione del terremoto del 2009 e di quelli verificatisi negli scorsi mesi.
Il Comitato Scuole Sicure L’Aquila, continua a chiedere che si elabori una soluzione al più presto, per tutte le scuole aquilane, e che si avvii urgentemente tutto quanto necessario ad avere finalmente all’Aquila un patrimonio edilizio sicuro e adeguato alle esigenze della migliore didattica. L’eventuale decisione di considerare la ricollocazione degli studenti dell’IIS Cotugno nelle diverse sedi di altri Istituti, non può considerarsi una reale soluzione.
Qui e qui i documenti relativi agli studi di vulnerabilità rispettivamente degli IIS Bafile-Muzi e Colecchi e dell’IIS D’Aosta